Translate

martedì 23 ottobre 2012

Tutto è interpretazione 7: esercitazione


Esercitazione di interpretazione


Ciao a tutti ecco l'ultimo spunto che mi sento di darvi per ora su questo argomento, ovvero una piccola esercitazione che consiste nell'osservazione di 2 differenti interpretazioni e, in base agli elementi che vi ho dato nel corso di questi post (potete trovarli tutti nel mio blog http://michelebrugiolo.blogspot.it/), individuare le differenze e costruire una vera e propria critica oggettiva alle interpretazioni di questi 2 artisti che ora vi vado a sottoporre.
Il brano che ho scelto è "Au suivant" interpretato inizialmente da Jacques Brel e poi da Wende Snijders.
Non vi vado a dire altro per evitare di influenzare le vostre riflessioni, vi ripeto ancora una volta che non esiste un pensiero giusto o uno sbagliato a riguardo quindi se non ricordate le mie direttive andate a dare una rapida occhiata ai post precedenti e usateli come metro di misura.
Ecco i video:




E qui la traduzione del testo:

AVANTI UN ALTRO
Nudo nella salvietta che usavo da bermuda,
Ero di fuoco in faccia, col mio sapone in mano.
Avanti un altro, avanti un altro.
Perché avevo vent'anni e si era in centoventi
Ad essere il seguente di quello che seguivi.
Avanti un altro, avanti un altro.
Perché avevo vent'anni e mi stavo scafando
Al casino ambulante di un'armata in campagna.
Avanti un altro, avanti un altro.

Io avrei preferito un po' più di tenerezza
Oppure un sorriso o almeno averne il tempo.
Ma avanti un altro, avanti un altro.
Non fu una Caporetto ma neppure Vittorio Veneto,
Fu l'ora in cui rimpiangi di essere poco pratico.
Avanti un altro, avanti un altro.
A sentire quel caporale lacchè dei miei pendenti,
Son colpi da crearvi armate di impotenti.
Avanti un altro, avanti un altro. 

Lo giuro sulla testa di quel mio primo scolo:
Da allora quella voce la sento ancora in me.
Avanti un altro, avanti un altro.
Quel respiro pesante e quell'alito forte
E' un fiato di violenza, un alito di morte.
Avanti un altro, avanti un altro.
E da allora ogni donna nell'atto di accettare
Le mie mani insicure mi sembra mormorare:
Avanti un altro, avanti un altro.

Tutti gli altri del mondo si dessero la mano,
Ecco che cosa grido la notte nel delirio.
Avanti un altro, avanti un altro.
E quando non deliro trovo che è più umiliante
Avere un proprio seguito che essere un seguente. 
Avanti un altro, avanti un altro.
Un giorno mi farò eremita o santone indù, 
Qualcosa, ma vi giuro che non sarò mai più
Quell'altro, quell'altro.

Buona osservazione :-)

Nessun commento:

Posta un commento